Controllo endocrino della iperplasia prostatica benigna

Endocrine control of benign prostatic hyperplasia

1S. La Vignera, 1R. A. Condorelli, 2G. I. Russo, 2G. Morgia and 1A. E. Calogero 1Department of Clinical and Experimental Medicine, University of Catania, and 2Department of Urology, University of Catania, Catania, Italy

SUMMARY - Benign prostatic hyperplasia (BPH) is the most common benign proliferative disease among aging men. Androgens play a key role in the development and growth of the male genital tract favoring differentiation and proliferation of stromal and epithelial cells of the prostate gland. It is known that growth factors play a crucial role in the cross-talk between stromal cells and epithelial cells. These factors, mainly secreted by stromal cells, act in an autocrine/paracrine manner to maintain prostate cellular homeostasis. A number of experimental studies support the interdependence between growth factors (IGF, FGF, TGF) and the steroid hormone milieu of the prostate. Alterations of these interactions may alter the balance between proliferation and cell death leading to the development of BPH. The onset of BPH is closely related to an inflammatory microenvironment. Chronic inflammation, which generally follows the acute inflammation because of infectious agents, is favored by hormonal or metabolic abnormalities. However, a close correlation between these mechanisms and metabolic or sexual hormones (androgen/estrogen ratio) alteration has been shown suggesting a key role of hypogonadism in the development of prostate inflammation. This review clear shows that the BPH pathogenesis and the subsequent onset of the lower urinary tract symptoms (LUTS) depends from different etio-pathogenetic factors whose mechanism of action remains to be evaluated…

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Eco-color-Doppler penieno con farmaco-induzione (FI): analisi flussimetrica, sede e metodologia

Eco-color-Doppler penieno con farmaco-induzione (FI): analisi flussimetrica, sede e metodologia

L’eco-color-Doppler del pene (ECDP) associato a farmaco-induzione (FI) è un esame diagnostico strumentale che utilizza ultrasuoni e fornisce informazioni quantitative e qualitative su caratteristiche e flusso delle arterie e delle vene del pene e su eventuali anomalie dei corpi cavernosi e/o delle strutture peniene (fibrosi, placche, deformazioni). Le indicazioni all’esame sono condivise dalla European Association of Urology (EAU) (1) e dall’American Institute of Ultrasound in Medicine/American Urological Association (AIUM/AUA) (2) (Tabella 1). Tra queste, le più frequenti sono lo studio della disfunzione erettile (DE) e delle alterazioni morfo-funzionali del pene (congenite, traumatiche, malattia di La Peyronie, priapismo). Tratteremo di seguito l’impiego dell’ECDP nelle patologie di maggiore interesse andrologico. Metodologia di indagine e anatomia ecografica Le linee guida indicano di eseguire l’ECDP per lo studio della DE e della malattia di La Peyronie prima e dopo FI con PGE1 (Alprostadil) intracavernosa, utilizzando una dose standard di 10 mcg ( 1-4). Quando non venga raggiunta l’erezione massimale, alcuni Autori suggeriscono di eseguire il “re-dosing”, ovvero un’ulteriore FI con lo stesso e/o altri farmaci. Tuttavia non vi è consenso su quali farmaci e dosi impiegare, e tale procedura sembra associarsi all’aumento del rischio di priapismo (3,4)…

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Il paziente con tumore testicolare: gestione clinica

Il paziente con tumore testicolare: gestione clinica.

Epidemiologia ed eziologia

Il tumore del testicolo rappresenta l'1% dei tumori del sesso maschile nella fascia di età che compresa tra i 30 ai 40 anni. L'istotipo preponderante e quello germinale (90% dei casi). I fattori di rischio specifici per il suo sviluppo sono primariamente la disgenesia testicolare (criptorchidismo, ipospadia, stato di ridotta fertilità), una storia familiare di cancro al testicolo o presenza di un tumore in situ di tipo germinale nel testicolo controlaterale.

Istotipi tumorali

I principali istotipi sono rappresentati dai tumori a cellule germinali, dai tumori a cellule germinali non correlati alle neoplasie a cellule germinali in situ, dai tumori stromali e del funicolo spermatico e da una miscellanea di tumori stromali non riconducibili alle precedenti categorie [1].

Diagnosi

La diagnosi clinica del tumore al testicolo si basa inizialmente sulla palpazione del testicolo. In caso di sospetto clinico è necessario eseguire un'ecografia di entrambi i testicoli [2]. I soggetti con storia familiare di cancro al testicolo, come anche i loro familiari di primo grado, dovrebbero eseguire un'auto-palpazione testicolare per l'individuazione precoce della malattia [Grado di Raccomandazione (GR) A] [2].

Marcatori sierici

Tra i marcatori ematici quelli più utili ai fini clinici sono l' alfa-feto-proteina, la gonadotropina corionica umana (hCG) e la lattico deidrigenasi. (GR A) [2]...

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Dosaggi ormonali: Il ruolo del testosterone libero: quando e perché richiederlo ? Come calcolarlo ?

Dosaggi ormonali: Il ruolo del testosterone libero: quando e perché richiederlo ? Come calcolarlo ?

L’ipogonadismo maschile è una condizione clinica caratterizzata da un difetto della funzione testicolare con ridotta produzione di testosterone (T) (deficit androgenico) e/o spermatozoi (infertilità) causato da un’alterazione a uno o più livelli dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo. I principali sintomi di ipogonadismo sono riportati nella Tabella 1.

Tabella 1. Principali sintomi e segni di ipogonadismo a insorgenza pre- o post-puberale,

Ipogonadismo in età prepuberale Ipogonadismo in età postpuberale
Mancato o ridotto sviluppo dei caratteri sessuali secondari Riduzione progressiva massa muscolare
Criptorchidismo Calo della libido
Arti superiori e inferiori non proporzionati Disfunzione erettile
Ginecomastia Riduzione delle erezioni notturne
Massa muscolare ridotta Aumento del grasso viscerale
  Oligo-azoospermia
  Vampate di calore
  Riduzione della concentrazione
  Riduzione della densità minerale ossea

La misurazione dei livelli sierici di testosterone totale (TT) è quindi indispensabile nell’iter diagnostico di sospetto ipogonadismo. A tal fine, le principali linee-guida ne raccomandano il dosaggio al mattino, a causa delle variazioni circadiane dei livelli di T, e con un saggio affidabile e in condizioni di digiuno (Khera et al., 2016). La maggior parte del testosterone circola nel sangue legato alla SHBG e all’albumina: solo lo 0.5-3% del testosterone circolante non è legato (libero). Pertanto i valori sierici di TT possono risultare alterati anche in tutte quelle condizioni che causano variazioni in eccesso o in difetto della produzione di SHBG (Tab. 2)...

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